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Alla morte di un congiunto si verifica il passaggio dei beni appartenuti al defunto a uno o più successori. Se il defunto possedeva beni immobili si deve inviare o consegnare all’agenzia delle entrate la dichiarazione di successione. Dopo i dovuti controlli fiscali, sarà comunicata l’imposta da versare. La successione può essere: legittima o testamentaria. Legittima: il defunto non ha fatto testamento. Testamentaria: il deceduto ha lasciato un testamento. Il successore o i successori, di fronte all’eredità possono:

  Accettarla
  Accettarla con beneficio di inventario
  Rifiutarla

Hanno diritto alla successione:

  Coniuge
  Figli
  Ascendenti
  Fratelli, se il defunto non ha lasciato figli

Se il deceduto non era coniugato e non aveva figli, la successione andrà ai congiunti entro il sesto grado. Se non ci sono familiari entro il sesto grado, i beni del defunto passeranno allo Stato. Se l’erede o gli eredi accettano la successione con beneficio di inventario, in pratica, dichiarano di accettare un'eredità ma intendono evitare che il loro patrimonio personale sia confuso con quello del defunto. In caso di rifiuto dell’eredità, i successori non entreranno in possesso dei beni del deceduto, ma non dovranno neppure estinguere i suoi eventuali debiti.

È una dichiarazione che deve essere presentata, entro un anno dalla data di apertura dell’eredità, dagli eredi, dai chiamati all'eredità, dai legatari. La dichiarazione può essere consegnata in vari modi:

  Tramite servizi telematici
  Mediante un intermediario abilitato (professionisti o CAF)
  Presentandola all'ufficio competente dell'Agenzia delle Entrate.

Non si deve consegnare la dichiarazione di successione se:

  Il deceduto non aveva beni immobili
  Il valore totale dei beni mobili posseduti dal defunto è meno di 25.822 euro
  Gli eredi avevano una parentela in linea retta con il deceduto

È invece obbligatorio presentarla se:

  Il defunto aveva beni immobili
  Il deceduto aveva sia beni immobili sia beni mobili
  Il valore complessivo dei beni mobili del deceduto supera i 25.822 euro
  I successori non avevano parentela in linea retta con il deceduto
  Il defunto non ha fatto testamento

Se esiste un testamento, deve essere pubblicato presso un notaio, così gli interessati potranno conoscere il suo contenuto. Una volta fatta la pubblicazione, si può stendere la dichiarazione di successione e proseguire con la divisione dell’eredità.

Quando si verifica il decesso di un familiare è obbligatorio comunicare tale evento all’istituto previdenziale. Per la pensione INPS, bisogna avvisare l’anagrafe comunale che poi comunicherà la notizia all’ente previdenziale. Entro quarantotto ore dal decesso, i medici necroscopi devono inviare il certificato di accertamento di morte sia all’INPS sia al Comune. Hanno diritto alla pensione di reversibilità o pensione diretta i seguenti soggetti:

  Coniuge
  Coniuge separato, se il defunto era già iscritto all’ente previdenziale, prima che fosse pronunciata la sentenza di separazione
  Coniuge divorziato, se ha diritto all’assegno di divorzio e non si è risposato
  Coniuge separato con addebito
  Figli minorenni (naturali, legittimi, riconosciuti legalmente, adottivi o legittimati)
  Studenti di scuola media superiore (tra i 18 e i 21 anni), disoccupati, a carico del genitore defunto
  Studenti universitari (solo per la durata del corso legale di laurea), disoccupati, a carico del defunto
  Inabili, di qualsiasi età, a carico del genitore defunto
  Nipoti (equiparati ai figli legittimati), minorenni e a carico del defunto

Nel caso in cui il defunto disponesse di conti correnti, azioni, fondi di investimento, depositi titoli, libretti postali, ecc., i congiunti sono obbligati a comunicare l’avvenuto decesso all’istituto bancario o a quello postale con cui il defunto aveva in esistenza dei rapporti contrattuali. Si devono consegnare:

  Certificato di morte
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà

Dopo la comunicazione dell’avvenuto decesso, la banca o l’istituto postale congeleranno il conto del deceduto che sarà sbloccato solo dopo la consegna dell’atto notorio. Si devono consegnare anche:

  Dichiarazione della banca, della posta o della finanziaria con segnalate tutte le attività effettuate dal defunto e il saldo al momento del decesso
  Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
  Stato di famiglia storico del defunto
  Stati di famiglia degli eredi
  Certificato di matrimonio
  Certificato di morte
  Copia conforme del testamento
  Copie dei contratti stipulati con l’istituto di credito
  Fotocopia del documento di identità e codice fiscale del defunto
  Fotocopie dei documenti di identità e codici fiscali di tutti i successori
  Copia della sentenza di separazione
  Originale della rinuncia all’eredità

Il decesso di un familiare deve essere comunicato alle società intestatarie di polizze per auto, infortuni o rischi di morte e insieme alla comunicazione è obbligatorio consegnare il certificato di morte. Per la Polizza RC auto, i successori dispongono di sei mesi di tempo per fare la voltura del veicolo. Se ci sono più successori, il mezzo sarà intestato a più individui e se tutti sono d’accordo, il mezzo può essere intestato a uno solo degli eredi.

La morte di un congiunto e l’eventuale variazione di un’utenza va comunicata alle aziende che forniscono acqua, gas, luce, ciò vale anche per le utenze telefoniche. Inoltre, si deve variare o annullare l’intestazione della cartella esattoriale per la tassa di smaltimento rifiuti e per l’IMU.

È possibile cancellare o modificare l’intestatario dell’abbonamento Rai mediante raccomandata.

Uno dei successori è obbligato a fare la dichiarazione dei redditi, al posto del congiunto deceduto, e il documento sarà relativo all’anno in cui il familiare è venuto a mancare.

L’anno successivo a quello in cui si sono effettuate le spese per la cerimonia funebre si possono richiedere le detrazioni d’imposta del 19% (sull’importo di 1.550 euro).